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febbraio

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Boom di visitatori per gli Impressionisti a Catania

Fino al 21 aprile 2019

I noti Manet, Monet, Gauguin, Renoir, Degas, Pissarro ma anche tutti gli altri aderenti all’Impressionismo per la prima volta tutti insieme in un percorso pieno di sorprese.

Fino al 21 aprile 2019 i prestigiosi spazi museali del Palazzo Platamone di Catania ospitano “Percorsi e segreti dell’Impressionismo”. La mostra, a cura di Vincenzo Sanfo, Fiorella Minervino e con un testo in catalogo di Maïthé Vallès-Bled, è un progetto di Sicilia Musei in collaborazione con Dietro le Quinte e Diffusione Italia Internatonal Group, con il patrocinio del Comune di Catania .

Un successo previsto , ma inaspettato in questa misura , per la mostra Impressionisti a Catania. La mostra , la più completa per numero di artisti mai apparsa in Italia, porta per la prima volta in luce tutte le straordinarie personalità che, assieme ai più noti, Renoir, Monet, Manet, Degas, Cezanne, hanno dato vita al più rivoluzionario movimento artistico della storia dell’arte .

In mostra personalità come Marcellin Desboutin, in parte italiano, avendo vissuto, per oltre dieci anni a Fiesole,nella famosa Villa l’Ombrellino , che ospitò, a suo tempo, anche Galileo Galilei , oppure Henry Somm, uno dei cantori delle donne parigine della Belle Époque. Famosi e ricercati i suoi splendidi acquerelli, in cui ritraeva, dal vivo, le passanti mentre, seduto nei tavolini dei caffè parigini, le vedeva passeggiare elegantemente abbigliate. In mostra di Somm oltre ad alcuni acquerelli, uno splendido pastello, vero capolavoro della mostra.

Mostra, che ospita uno studio per le ninfee di Monet di eccezionale bellezza e porta in luce anche la personalità di Gauguin, che pochi collocano nel pantheon impressionista, ma che fu uno degli artisti più presenti nelle otto mostre ufficiali e fu, anche, l’organizzatore di una mostra di pittori “ impressionisti e sintetisti “ presso il caffè Volpini, durante la famosa Grande Esposizione di Parigi.

Di Gauguin oltre ad alcune straordinarie Xilografie, vi è anche una splendida terracotta, recentemente esposta al MoMa di New York, affiancata ad un raro disegno a monotipo, salvato dal rogo in cui bruciarono le poche cose, e le opere, rimaste nella sua casa alla sua morte.

La mostra, porta però anche alla luce la parte femminile dell’Impressionismo con la presenza di Berthe Morisot, di cui, alla vicenda artistica , si intreccia l’aspetto sentimentale: innamorata di Manet, ma non corrisposta, ne sposerà il fratello . Manet gli dedicherà molti dipinti e disegni, in cui la ritrae sfolgorante di bellezza. In mostra, oltre ad altre interessanti opere , una delicatissima acquaforte in cui Manet la ritrae, quattro giorni dopo la morte del marito: la si vede compostamente sofferente, con la veletta nera mossa dal vento parigino e con gli occhi lucidi di lacrime . Un piccolo grande capolavoro di Manet.  Qui presente anche con due studi: uno per il famoso dipinto Un Bar aux follies Bergère e l’altro per La Barricade, Goyesco preludio al grande dipinto sulla Fucilazione di Massimiliano d’Austria.

L’elenco degli artisti presenti e’ lungo e straordinario, anche nella completezza delle opere esposte, che toccano tutti i materiali usati e sperimentati dagli impressionisti, che non si limitarono a rivoluzionare solo la pittura ma inventarono nuove tecniche e nuovi approcci al disegno, alla grafica, alla scultura, alla ceramica, lottando tenacemente con la nascente fotografia, che vide i suoi albori a ridosso della nascita dell’Impressionismo e con la quale gli artisti saranno costretti a dialogare, spesso utilizzando la fotografia come mezzo per realizzare le loro opere.

“La mostra sta avendo il successo che si merita, sopratutto per la particolarità del taglio impresso, del tutto inedito, per la completezza del percorso che ha visto partecipi e entusiasti visitatori importanti, come Gilles Chazal ex direttore del Petit Palais di Parigi e membro della direzione nazionale dei Musei di Francia sino a Gianni Morandi restato incantato dal percorso espositivo.” – ha dichiarato il curatore Vincenzo Sanfo.

Gli impressionisti interpretano e anticipano novità, ricerche, scoperte del loro tempo. Figli del Positivismo e dell’amore per la scienza, affrontano teorie del colore, spazio ribaltato e frantumato, esplorazione del movimento, dissoluzione delle forme e poi ricostruzione rinnovata. Freud, Einstein, molta moderna psicologia, il cinema e tante altre rivoluzioni moderne non sono troppo lontane da loro, scaturiti da conflitti politici, sociali, dalla guerra Franco-prussiana del ‘70, dall’industrializzazione crescente con le nuove fabbriche e masse di lavoratori in città dalla campagna. Vivono la nuova Parigi del Barone Haussmann, la vasta rete ferroviaria, la scoperta dello sport e delle gite domenicali fuori porta, i viaggi, i divertimenti la sera tra i cafè e “Café’ chantant”, il teatro, l’Opera. Sono i nostri antenati per attitudini, sperimentazione accanita anche tecnologica con la scoperta della fotografa; esplorano tutti i processi di grafica per ottenere la stampa, dell’incisione all’acquaforte, dai dagherrotipi, fotoincisione, héliographie, ma colgono l’imprevisto e il “flou”. “ – scrive Fiorella Minervino.

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La mostra è a Palazzo Platamone a Catania fino al 21 aprile.

INFO E BIGLIETTERIA: 

3668708671

www.impressionistiacatania.it

biglietteria@impressionistiacatania.it

  

ORARI:

Tutti i giorni dalle 09:00 alle 19:00. La biglietteria chiude un’ora prima.