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Fonditalia: La ripresa occupazionale? Serve formazione.

Presentazione del libro

“Proposte per lo sviluppo della Formazione Continua in Italia”

di Marco Zaganella, edito da Franco Angeli Editore

Roma, 14 marzo alle ore 10,00 presso la sala convegni “Gianfranco Imperatori” di Civita (Piazza Venezia, 11)

Si terrà il prossimo 14 marzo alle ore 10 presso la Sala Convegni di Civita in Piazza Venezia, 11, la presentazione del libro  “Proposte per lo sviluppo della Formazione Continua in Italia”  di Marco Zaganella, edito da Franco Angeli Editore. Un libro frutto di un accurato lavoro di ricerca dell’autore, direttore della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, in collaborazione e con il sostegno di Fonditalia – Fondo Paritetico Interprofessionale per la Formazione continua.

Si tratta di un importante contributo su un tema molto discusso ancora poco concretizzato, che invece dovrebbe rivestire un ruolo strategico per un Paese come il nostro, nel quale la “crisi” si è andata attenuando, ma senza la ripresa occupazionale che sta caratterizzando le altre nazioni auropee. L’attenta analisi dei sistemi e i modelli di formazione continua messi a punto  in altri paesi ha consentito all’autore di avanzare alcune interessanti proposte di sviluppo per implementare il sistema italiano della formazione, l’aggiornamento professionale, la certificazione delle competenze.

Sono stati invitati, oltre all’autore, Francesco Franco, Presidente di FondItalia; Egidio Sangue, Vice Presidente FondItalia;  Davide Premutico, ricercatore ANPAL; Luciano Mocci, Camera di Commercio Roma; Gaetano Sabatini, Prorettore alle Relazioni Istituzionali Università degli Studi Roma Tre; Giuseppe Parlato, Università degli Studi Internazionali di Roma; presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.

Modera: Luca Iovine, aziendalista e giornalista economico.

Saluto conclusivo di Francesco Paolo Capone, segretario generale dell’Unione Generale del Lavoro.

Si invitano i sigg.ri giornalisti ad intervenire.

Dal testo:

“Un recente report del The Future Laboratory commissionato da Ubs ha evidenziato che entro il 2020 il 75% dei lavoratori dirà addio agli uffici tradizionali, mentre la tecnologia metterà a repentaglio il 47% delle attuali professioni. (…) La flessibilità, da leggere sia in termini di elasticità sugli orari e i giorni di lavoro, sia come  capacità di passare da una mansione all’altra, da un lavoro all’altro e da un’azienda all’altra, rappresenterà la norma. Si incrementeranno app e servizi capaci di incrociare richieste e offerte di professionalità e dunque di incentivare la mobilità. Per descrivere il mondo professionale del domani (ma in parte già dell’oggi, visto che il tasso di lavoratori freelance è cresciuto del 45% dal 2004 al 2013), gli esperti parlano di “bricolage living”: uno stile di vita nel quale il lavoro sarà suddiviso in moduli, non necessariamente collegati tra loro.

Ancor più preoccupanti sono invece le conclusioni cui giunge un rapporto della Forrester Research, intitolato The Rise of Intelligent Agents, secondo cui nei prossimi cinque anni l’automazione supportata da software di intelligenza artificiale determinerà la perdita netta del 6% dei posti di lavoro negli Usa, generando 9,1 milioni di disoccupati (frutto della differenza tra posti di lavoro complessivamente persi, pari a 22 milioni, e posti di lavoro creati in collegamento con le nuove tecnologie).” – si legge nell’introduzione di Marco Zaganella – Il nostro contributo allo sviluppo della formazione continua in Italia parte dall’analisi delle principali problematiche che interessano il sistema.  Ne abbiamo individuate sette: il ruolo delle Parti Sociali, il finanziamento, il monitoraggio della qualità, la certificazione delle competenze acquisite, l’importanza nella promozione dell’inclusione sociale, il collegamento con lo sviluppo economico, il ruolo delle Università.”

“Nonostante l’incremento di adesioni e il complessivo arresto del trend negativo dell’investimento formativo delle imprese, permane una insufficiente propensione all’investimento formativo del sistema produttivo italiano e una previsione poco rosea in merito alla sempre maggiore condizione di disequilibrio tra domanda e offerta, determinata dall’assunzione di personale con un basso livello di qualificazione e di un sotto-inquadramento di quello più qualificato. Evidenza assai nefasta per il sistema Paese se si considera che una stima della relazione tra la formazione e i tassi di crescita dell’economia mostra che i paesi europei, nei quali la forza lavoro occupata è stata maggiormente coinvolta dalle imprese in attività di formazione, hanno subito una riduzione del PIL meno pronunciata rispetto a quelli nei quali le imprese sono state meno attive in tale direzione. Questa relazione suggerisce che la bassa propensione delle imprese a formare i propri addetti possa essere considerata uno dei fattori che hanno contribuito al rallentamento dell’economia italiana negli ultimi anni.” – si legge nella Premessa a cura di Francesco Franco, Presidente FondItalia.

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Fonditalia: La ripresa occupazionale? Serve formazione.
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Fonditalia: La ripresa occupazionale? Serve formazione.
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Presentazione del libro “Proposte per lo sviluppo della Formazione Continua in Italia” di Marco Zaganella, edito da Franco Angeli Editore
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Alessandro Maola Comunicazione