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Matteo Mauro apre uno nuovo studio a Milano, per “tornare alle origini”

L’artista Blue Chip, protagonista di un mercato da 24,9 miliardi di dollari e che vanta opere vendute a un prezzo record di oltre 35mila dollari, apre uno studio a Milano, con uno showroom visitabile.

Mauro: «Ho sentito importante riconnettermi con l’Italia»

Matteo Mauro, protagonista della Crypto-Arte, aveva lasciato l’Italia per inseguire i suoi sogni e progetti, diventando un cittadino del mondo, per esplorarlo e raccontarlo attraverso il suo talento. Ora, il rappresentante della nuova espressione artistica globale che ha dato vita a un mercato da 24,9 miliardi di dollari, ha deciso di aprire un nuovo studio in Italia, in uno dei centri nevralgici per quanto riguarda arte e Design: a Milano, in via Ventura Lambrate. Il laboratorio includerà uno showroom visitabile dal pubblico e si lancerà nella scena meneghina con una rassegna di 10 eventi culturali a partire da settembre 2022. «Ho sentito importante riconnettermi con l’Italia, in una città e in una zona dove il fermento artistico è pronto a sorreggere novità culturali drastiche».

Laureato in architettura alla University College of London, il pluripremiato artista vanta collaborazioni con influenti designers internazionali ma le sue esperienze oltrefrontiera non hanno mai spezzato il legame con le tradizioni, bellezze e arte della sua Terra. Dietro il successo infatti, sono evidenti le influenze della Sicilia. Nello specifico, della sua isola d’origine: la Trinacria. 

Gli esponenti Blue Chip italiani, sono tra i più richiesti e quotati per la loro capacità, unica al mondo, di coniugare tradizione e innovazione. Non fa eccezione Mauro, che, proprio traendo ispirazione dalle origini, apporta un raro valore aggiunto alle sue opere NFT (non-fungible token). Il mondo dell’arte, fisiologicamente, è in perenne movimento e muta nel tempo. L’artista siciliano, però, è la prova che la contemporaneità passa anche attraverso le solide basi della “genesi”. «L’artista digitale – commenta l’autore – mette radici per sviluppare strumenti di lavoro sempre più complessi che richiedono hardware fisici ed expertise tecniche locali». 

Quella di Mauro è una forma d’espressione estremamente innovativa, che cerca sempre nuovi linguaggi, utilizzando vecchi e nuovi metodi di creatività, anche grazie all’ausilio di diverse tecniche digitali di rappresentazione. «Vorrei prendere in prestito degli aggettivi che spesso utilizzano i curatori per parlare delle mie opere, e che sento davvero miei: iper-contemporanea, immateriale e complessa. Credo che il vero tratto distintivo delle mie opere sia l’accumulazione di forme, particolarmente evidente nelle Micromegalic Inscriptions, la mia serie più popolare. Sento che i miei lavori siano generalmente molto istintivi e incontrollabili, colpiscono in modo diretto e prepotente l’occhio dello spettatore».

lo scorso 25 aprile, l’artista Blue Chip è stato protagonista di un record per la vendita della collezione NFT di “Four Elements”, il suo progetto artistico di Micromegalic, Inscriptions, premiato con il Van Gogh Prize. Una collezione formata da 4 opere (che rappresentano Aria, Acqua, Fuoco e Terra) e che sono state vendute a 12 ETH l’uno, oltre 35mila dollari.

«Negli ultimi 20 anni abbiamo assistito al passaggio dall’oggetto fisico a quello virtuale, e questo ha segnato un modo diverso di interagire con l’arte. L’arte ora entra nelle nostre vite in nuove modalità, non più solo sotto forma di opera o riproduzione da collezionare, come succedeva in passato. Oggi entra anche nei nostri computer, smartphone e sui social media, come immagine di consumo a tempo determinato».

Portabandiera della creatività italiana all’estero, Mauro vanta opere esposte nei siti più importanti dell’arte, come: la Royal Academy of Arts, il Datong Art Museum, il MACS, il Marte Museum, il MEAM, il Dubai Ing-Creatives, il 798 Beijing e il Qianjiang International Art Museum. È anche l’unico del settore ad aver partecipato a MiArt, la Fiera Arte Milano. 

Ora, l’artista ha deciso di creare uno spazio tutto suo, a Milano, in un luogo che molti descrivono come magico, dove si respira chiaramente l’essenza della storia industriale della città e dell’evoluzione che il pensiero di persone incredibili hanno saputo dare al quartiere di Lambrate. Una location esclusiva che, durante la settimana della Design Week, si anima di una vitalità unica. Per questa ragione Matteo Mauro ha deciso di includere al “laboratorio” anche uno showroom aperto al pubblico, così che tutti possano avere accesso alla sua creatività. A partire da settembre, nello studio sito a via Ventura Lambrate, sono già stati calendarizzati 10 importanti e imperdibili eventi culturali.