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Matteo Mauro porta a Roma le opere realizzate con low-poly e argilla digitale. Storia e metaverso si fondono insieme
La mostra “ARGILETUM: un viaggio dalle stratificazioni del passato al metaverso” è organizzata dall’Università di Roma Tre.
In mostra, oltre ai lavori di Mauro, anche le opere di Emanuele Dascanio, realizzate con computer quantistici e A.I.
Il 15 maggio a Roma si terrà la mostra “ARGILETUM: un viaggio dalle stratificazioni del passato al metaverso”, un’esperienza immersiva e sensoriale, che mixa metaverso e realtà storica.
Il progetto è organizzato ed ospitato dall’Università di Roma Tre nell’ambito del workshop “PAESAGGIO E STRATIFICAZIONI SPAZIALI NEL WEB 3.0 Arte, architettura e nuove forme di interazione”, e vedrà tra i protagonisti Matteo Mauro, artista siciliano di fama mondiale, tra i più apprezzati nell’ambito della crypto arte.
Dopo aver esposto in location prestigiose, di tutto il mondo, da New York a Sidney, Matteo Mauro porterà nella Capitale la sua arte digitale ed innovativa. L’artista utilizza programmi di modellazione low-poly e di sculpting con “argilla digitale” per creare le sue Micromegalic Inscriptions, che evolvono la tecnica dell’intaglio tradizionale. Le sue creazioni si collocano nel campo dell’Arte Generativa, essendo riproducibili infinitamente, così da esemplificare l’evoluzione delle pratiche di produzione di massa e l’inevitabile simbiosi tra l’uomo e la macchina. Un linguaggio stilistico che lo rende inconfondibile ed unico sul panorama artistico mondiale.
“Per me è un onore ed una gioia partecipare a questo progetto, nel quale ritrovo moltissimi punti di contatto con la mia arte. – Spiega Matteo Mauro – Per me storia e innovazione, come analogico e metaverso, non sono due concetti da tenere distinti, ma elementi da fondere insieme, per creare qualcosa di nuovo ed autentico, in continua evoluzione”.
Oltre a Matteo Mauro, saranno esposte anche i lavori di Emanuele Dascanio che, in collaborazione con Kipu Quantum e Insighbart, ha generato opere iperrealistiche attraverso i processi estetici dei computer quantistici tramite l’assistenza del AI, trasformando la sua opera fisica The Father in una nuova opera chiamata The Quantum Prophet. La sua ricerca poetica è incentrata sull’analisi e l’utilizzo delle nuove tecnologie in rapporto con la cultura, in grado di esprimere e generare esperienze sempre più innovative.
Ci sarà, inoltre, un secondo ambiente animato da una collettiva di artisti emergenti molto diversi tra loro dal punto di vista stilistico: Dvrk, You, Marcello Baldari e Fabiola Sangineto. L’elemento che li accomuna è l’utilizzo della luce, che assume per tutti e quattro un significato simbolico di rinascita, metamorfosi e contatto con una realtà superiore ma impalpabile.
Durante la visita sarà possibile collezionare un POAP, NFT che certifica e attesta la partecipazione all’evento.