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dicembre
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Presentato Apricena Agrovoltaico, progetto di MIAENERGIA. Eviterà oltre 15 mila tonnellate di CO2 l’anno
In provincia di Foggia, installato l’impianto su un terreno agricolo di circa 36 ettari. La superficie non occupata dai pannelli fotovoltaici sarà coltivata in maniera rotativa
È stato presentato ufficialmente al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Apricena Agrovoltaico, un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile agrivoltaica della potenza nominale di 20 MW, denominato “SOLARE APRICENA – NEOEN”. Il progetto è realizzato da MIAENERGIA, azienda del settore energetico guidata da Primiano Calvo, direttore anche di SVILUPP.A.R.E, associazione di categoria degli Sviluppatori di Energie Rinnovabili, nata con l’obiettivo di aprire il dialogo con le Istituzioni su questi temi.
L’impianto verrà installato su un terreno agricolo di circa 36 ettari, nella zona di Apricena (FG), su delle strutture ad inseguimento solare monoassiali del tipo “2-in-portrait” (tracker), con una potenza nominale installata di 19.972 kWp, un sistema di accumulo Bess Stand Alone di potenza in immissione pari a 9,792 MW ed in prelievo pari a 9,792 MW, con produzione netta attesa di 38.180 MWh/anno di energia elettrica.
Un’iniziativa importante, che consentirà di evitate ogni anno l’immissione in atmosfera di 15.300 ton di CO2, pari a 430.500 ton nel ciclo di vita dell’impianto.
Inoltre, la superficie non occupata dai pannelli fotovoltaici sarà coltivata in maniera rotativa, mantenendo l’indirizzo produttivo esistente, con un avvicendamento fra le colture tipiche della zona, dai cereali, come grano duro e avena, alle leguminose da granella, come cece, o quelle da foraggio, come erba medica.
Il progetto prevede la produzione di energia elettrica “green” senza emissioni di sostanze inquinanti, allineandosi con le politiche comunitarie e nazionali, coniugando la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile con la tutela dell’attività agricola, nonché con elevati standard di sostenibilità agronomica, ambientale, naturalistica. Quindi consente di azzerare la combustione fossile, permettendo così una soluzione minimamente impattante sull’uomo e sull’ambiente circostante.
“Il costo complessivo dell’opera è stato poco superiore ai 31 milioni e 600 mila euro. – Commenta Primiano Calvo – Si tratta di un intervento che può cambiare profondamente l’idea di produzione energetica e di gestione dell’agricoltura. Aspetti molto importanti in una Regione come la Puglia, in cui l’agricoltura ha un peso importante sull’economia locale, e che gode di una posizione climatica particolarmente favorevole che la rende il luogo ideale per produrre energia da fonti solari”.