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Riccardo Zanon: come diminuire il costo del lavoro in azienda? Facendo giocare i dipendenti a calcio!

Si stima che, in un anno, i giorni lavorativi persi a causa di problemi di salute, dovuti anche alla sedentarietà, siano costati all’economia britannica 100 miliardi di sterline.

Zanon: «La prova di come lavoro e sport non siano due concetti inconciliabili ma un connubio vincente per il benessere aziendale»

Le assenze per malattia rappresentano sempre un costo, anche quando vengono pagate dall’INPS. Questo per il semplice fatto che, in azienda, il lavoratore è utile quando è presente! Fare esercizio fisico, di sicuro, aiuta a mantenersi in salute ma il pensiero comune è quello che sport e lavoro non siano due concetti conciliabili. «Al contrario di quanto si possa pensare – afferma Riccardo Zanon, avvocato e titolare di uno studio di consulenza sul lavorolo sport in azienda non è certo una “distrazione” ma, anzi, svolge un ruolo importante nel mantenere le persone fisicamente e mentalmente sane, migliorandone la produttività».

Cosa succede quando le persone non praticano sport? Lo svela uno studio effettuato dalla Loughborough University. Dati recenti indicano che il 33% degli uomini e il 37% delle donne inglesi sono al di sotto delle linee guida che consigliano 150 minuti a settimana di attività fisica. Uno scenario che ha portato all’aumento del fattore di rischio per malattie coronariche, cattiva salute mentale, ipertensione, diabete di tipo 2 e obesità. Fattori che, in azienda, si traducono in: aumento dei giorni di malattia, rischio di infortuni e inabilità dei dipendenti alle mansioni necessarie in azienda. Si è ha calcolato che solo nel 2014, nel Regno Unito, un totale di 131 milioni di giorni lavorativi siano andati persi proprio a causa di problemi di salute, con un costo per l’economia britannica di 100 miliardi di sterline. 118.143.274.100,00 di euro per la precisione.

Incoraggiare i dipendenti a fare attività fisica, dunque, porta benefici non solo al singolo individuo ma all’organizzazione aziendale tutta. «Ogni attività sportiva porta benessere ma il mio consiglio è di privilegiare quelle di gruppo, come ad esempio il calcio! – prosegue Riccardo Zanon, recentemente nominato dal magazine “Fortune Italia” tra i 100 più autorevoli “Welfare Specialist” – Oltre a essere un toccasana a livello fisico, diversi studi dimostrano che in azienda, con gli sport di squadra, si hanno notevoli benefici per il lavoro in team e la produttività organizzativa».

Le aziende, fortunatamente, stanno prendendo maggiormente coscienza dell’importanza di garantire benessere nell’ambiente di lavoro, introducendo sempre più servizi di welfare utili per i dipendenti, proprio al fine di migliorare la produttività. “Diritto allo sport” compreso. Intuizione supportata da dati scientifici. Uno studio condotto dall’American College of Sports Medicine, ad esempio, ha rivelato che praticare dai 30 ai 60 minuti di attività fisica durante la pausa pranzo fa registrare un incremento produttivo del 15%. Una ricerca, pubblicata sul Journal of Occupational & Environmental Medicine, ha dimostrato che 3 ore di esercizio settimanale tendono a ridurre le assenze dal lavoro per malattie. Un altro studio ha evidenziato che lo sport è di aiuto al “team building” del personale. Praticare attività fisica, infatti, permette a ogni individuo di comprendere quali siano le proprie specifiche competenze e di svilupparle al meglio per raggiungere l’obiettivo finale: ottenere un risultato soddisfacente per il lavoro di squadra. «Altre ricerche – continua Zanon, autore del libroWelfare Terapia” – sostengono inoltre che praticare attività fisica stimoli la creatività. La camminata immersi nella natura permetterebbe un aumento della creatività del 50%. La corsa sarebbe invece ideale per schiarire i pensieri e trovare ispirazione. È stato inoltre riscontrato che correre migliorerebbe la giornata ad almeno il 95% delle persone».

Lo sport di gruppo è un’opportunità per i dipendenti di allontanarsi dalla scrivania, cambiare mentalità e stabilire connessioni più personali. Aiuta ad avere l’atteggiamento mentale corretto per raggiungere gli obiettivi che l’azienda si propone. L’attività fisica migliora il tono muscolare e l’ossigenazione del sangue, andando a influire positivamente sulle funzionalità delle cellule cerebrali, con la conseguenza di ottenere: migliore memoria, migliore concentrazione, migliore produttività e meno errori. L’esercizio fisico regolare, inoltre, riduce lo stress fisico e mentale. Quando si pratica sport, infatti, il cervello rilascia endorfine e rende le persone più serene e rilassate. «In sintesi, è ormai assodato che con lo sport – chiude Riccardo Zanon, che da anni cura il blog www.riccardozanon.com sui temi del diritto del lavoro e delle risorse umane non solo si migliora la produttività dell’azienda ma si riducono le giornate di malattia che, tradotto, significa un minor costo del lavoro».

Riccardo Zanon

Riccardo Zanon, avvocato e titolare di uno studio di consulenza sul lavoro, offre risposte e consigli, anche attraverso canali social, in merito a Diritto del Lavoro, Risorse Umane e Welfare Aziendale. Nel 2019 ha auto pubblicato Welfare aziendale, tutti i segreti che nessuno ti ha mai svelato per far crescere il fatturato e avviato Imprenditore Sereno un progetto e uno spazio fisico e virtuale in cui proporre incontri di formazione e informazione per imprenditori.