ufficio stampa legge3.it gianmario bertollo

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agosto

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Legge3.it al fianco di una mamma. Il Tribunale di Milano liquida più di 241mila euro di debiti!

Tanto duro lavoro per far crescere il figlio e accudire i genitori in difficoltà. I sacrifici non bastano e gli eventi rendono una mamma sovraindebitata.

Bertollo: «Chi è sempre stato onesto può contare sull’aiuto di una legge importante, che permette di “cancellare” il passato».

Nuova causa vinta da Legge3.it presso il Tribunale di Milano. La sua cliente, una donna che si è sempre data da fare per assicurare supporto al figlio e ai genitori, è appena uscita da una situazione di sovraindebitamento: ben 241.166,83 euro di debiti (ora stralciati) a suo carico. Una condizione, quella dell’assistita della più grande organizzazione italiana specializzata in procedure con Legge 3/2012, purtroppo comune a centinaia di migliaia di italiani. Debiti accumulati non per negligenza ma per un susseguirsi di avversità. Ma, in Italia, esiste una soluzione legale e sostenibile.

«La Legge 3/2012 migliorata ora dalle nuove norme contenute nel codice della crisi, consente di stabilire una cifra che rientra nelle possibilità reali dell’assistito, così da permettere di vivere e mantenere decorosamente la famiglia, pagando quello che può. Il resto viene cancellato. La norma non fa riferimento a chi si è indebitato furbamente o a chi sta cercando di nascondere il patrimonio per non pagare i creditori. I debiti vanno onorati ma la “salva suicidi”, per chi si è sempre stato onesto, è la “mano tesa” per uscirne puliti, in maniera legale e sostenibile», spiega Gianmario Bertollo, CEO e fondatore di Legge3.it.

La storia della cliente di Legge3.it ha inizio nel 2000, con il mutuo per la prima casa. Divorziata e con un figlio, può contare sull’aiuto dell’ex marito. Un contributo che nel 2003 viene a mancare, creando una difficoltà economica che si aggrava con la delibera del condominio di procedere con dei lavori di ristrutturazione. La somma a carico della signora è di 20mila euro. Per ovviare e far finire gli studi al figlio, la donna vende l’appartamento e si trasferisce in un bilocale in affitto. 

Nel 2005, il papà della donna è vittima di un incidente che lo costringe a diversi interventi. Una volta dimesso, l’uomo rimane per circa 6 mesi dalla figlia. L’incidente causa anche una destabilizzazione psicologica alla mamma della ricorrente. Nel 2006 l’assistita di Legge3.it. acquista un immobile da ristrutturare per 80mila euro, dove vivere con figlio e genitori, così da accudire al meglio il padre, ora inabile al lavoro. L’uomo però si rifiuta e questo determina la decisione, nel 2007, di vendere l’appartamento a una società, tramite accollo del mutuo da parte di quest’ultima.

Nel 2008, la signora acquista un immobile da ristrutturare per 130mila euro. Per 2 anni riesce a onorare le rate del mutuo e ad aiutare economicamente sia il padre sia il figlio (diventato a sua volta genitore). Può, infatti, contare sull’aiuto del partner. Nel 2010, però, il compagno perde il lavoro e cade in depressione. Per far fronte a tutte le uscite mensili, la donna usa una carta revolving e inizia a contrarre nuovi debiti per rimborsare quelli scaduti. La situazione debitoria della ricorrente diventa ingestibile, costringendola a interrompere il pagamento delle rate del mutuo.

Nel 2018, la signora riceve la richiesta di pagamento per il residuo del prestito per l’acquisto dell’arredamento e, con enormi sacrifici, riesce a pagare 16.833,60 euro. Nello stesso anno, il papà della ricorrente viene a mancare e lei onora i costi inerenti al funerale usufruendo di acconti sul TFR. 

Nel 2019, all’assistita di Legge3.it viene pignorato l’immobile, aggiudicato a soli 34.500mila euro. La donna deve ancora alla banca 132.902 euro. Nello stesso anno aderisce alla rottamazione di ADER pagando, fino a quando le è possibile, circa 6mila euro. Davanti al Giudice di Milano, dunque, la signora si presenta con un debito complessivo da onorare di 241.166,83 euro, non superabile se non ricorrendo alla liquidazione del proprio patrimonio.

La ricorrente è assunta a tempo indeterminato e percepisce circa 2.100 euro al mese ed è al momento l’unica a sostenere il nucleo familiare. Il Giudice, quindi, fatti i dovuti conti per assicurare una dignitosa qualità di vita, ha sentenziato che la cliente di Legge3.it dovrà versare, per l’intera durata del piano di liquidazione (4 anni), 300 euro mensili per far fronte ai debiti pregressi.

«Le procedure da sovraindebitamento – conclude Bertollosono delicate e complesse. Vanno fatte trattare da specialisti, consapevoli che stanno assistendo una persona in forte difficoltà che ripone in loro tutta la sua fiducia e, probabilmente, gli ultimi soldi a disposizione. Il team di Legge3.it è composto da professionisti specializzati, costantemente formati e aggiornati, presenti su tutto il territorio italiano. Vantiamo il 100% di responsi positivi con le pratiche da sovraindebitamento, il bollino “Servizio Sicuro Verificato” e la garanzia “soddisfatti o rimborsati”».