ufficio stampa legge3.it gianmario bertollo

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novembre

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Il Tribunale di Forlì tende la mano a un assistito da Legge3.it, che potrà lasciarsi i debiti alle spalle, tutelando la famiglia

Grazie all’organizzazione fondata da Gianmario Bertollo, un ex imprenditore romagnolo può dire addio ai debiti accumulati a causa della crisi del settore edilizio che ha messo in ginocchio la sua attività, salvaguardando l’equilibrio economico della famiglia

Un uomo lavora per una vita e, forte della sua esperienza, vuole aiutare figli, costituendo un’attività che possa garantire loro un futuro. Le cose, però, non sempre vanno per il verso giusto e i sogni, a volte, si infrangono sugli scogli di scelte sbagliate o di una crisi che morde e mette in ginocchio interi settori produttivi, come quello edile. Questa, in sintesi, è la storia di un assistito di Legge3.it, un ex imprenditore romagnolo che, dopo anni di sacrifici nel settore dell’edilizia, si è trovato in una situazione di sovraindebitamento, apparentemente senza via d’uscita.

Fortunatamente, l’uomo, piuttosto che lasciarsi andare alla disperazione, si è rivolto alla società creata da Gianmario Bertollo, la più grande organizzazione italiana specializzata in procedure con la Legge 3/2012, ottenendo dal Tribunale di Forlì, la soluzione per uscire in modo legale e sostenibile dal macigno di debiti che lo stava opprimendo.

«Quando si inizia la discesa verso l’indebitamento, e tutto ciò che si è rischia di scomparire, portando via tutti i propri soldi e sogni, non è facile imboccare la strada giusta. Nella maggior parte dei casi, si continuano a chiedere prestiti, accumulando sempre nuovi debiti. – Spiega Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it – Oltre 2 milioni e mezzo di famiglie in Italia lottano per fare fronte a finanziarie, cartelle esattoriali, pignoramenti e rate dure da sopportare. Ma una soluzione esiste. Per fortuna, la legge 3 del 2012 mette a disposizione degli indebitati la possibilità di valutare piani di rientro sostenibili, stralciandone una parte, anche importante. Questa è la strada che ha scelto il mio assistito, che oggi, può tornare a vivere la propria vita con serenità».

Esaminiamo ora, nel dettaglio, la vicenda che ha determinato il sovraindebitamento dell’impresario di Forlimpopoli. Nel gennaio 1993, l’assistito di Legge3.it fonda un’impresa individuale operante nel settore del “rivestimento di pavimenti e muri”. Visto il successo dell’attività, nel 2003 decide di costituire una nuova società, con i figli. Grande lavoratore ma con poca dimestichezza con contratti e raffinatezze contabili, l’imprenditore, nei primi anni della nuova impresa, riesce a sopperire ai modesti e risicati guadagni (dettati soprattutto dallo squilibrio tra pagamenti e incassi) con un maggior impegno lavorativo che, però, diventa insufficiente, soprattutto a causa degli effetti delle crisi finanziarie del 2000.

Le loro ripercussioni sull’economia reale si traducono, infatti, in un pericoloso ristagno del settore edile, con un improvviso “crollo” della clientela e la conseguente erosione dei ricavi. Tale situazione porta il ricorrente a omettere il pagamento di quanto dovuto all’Erario (IVA, IRPEF e contributi INPS) e determina, nel 2013, la decisione, di recedere dalla società. Naturalmente, l’ex imprenditore si attiva subito per trovare un lavoro che possa garantire il sostentamento della famiglia e il pagamento (almeno in parte) dei pregressi debiti ma l’incalzare delle quote dovute (viste anche le sanzioni applicate da ADER) riduce l’assistito di Legge3.it in una situazione di sovraindebitamento non superabile, se non ricorrendo alla liquidazione del proprio patrimonio.

Grazie all’intervento di Legge3.it, il Tribunale di Forlì, dopo aver intercettati i beni da liquidare, ha però anche disposto che l’uomo potrà trattenere per sé e per le necessità familiari l’intera retribuzione percepita grazie al suo nuovo impiego, al netto dell’importo di 200 euro mensili (per 13 mensilità) che dovrà essere messo a disposizione del Liquidatore, per tutti i 4 anni di prevista durata della procedura. Quindi  il 95% dei debiti verranno resi inesigibili.  Un provvedimento che ha riportato il sorriso sul volto di tutti.

«Solo la Legge 3 del 2012 – sottolinea Bertollopuò risolvere definitivamente i problemi di sovraindebitamento. Tutte le altre soluzioni proposte da avvocati, commercialisti o consulenti improvvisati, tipo il Saldo e Stralcio, i controlli per Usura e Anatocismo sui conti correnti e sui mutui o le Rottamazioni delle cartelle esattoriali, sono operazioni parziali. A volte addirittura, più dannose del debito stesso. Così come l’unica realtà che può realmente garantire la certezza di uscire dal tunnel dei debiti è Legge3.it, proprio perché specializzata nel condurre le persone e le famiglie attraverso il cammino necessario per poter beneficiare degli straordinari vantaggi previsti dalle attuali norme vigenti. A oggi possiamo vantare il 38 milioni di € di debiti cancellati e più di 70 famiglie aiutate».