15
ottobre
0
Violazione della privacy e lesione della reputazione in nome del denaro. Possono le banche arrivare a tanto?
Gianmario Bertollo (Legge3.it) denuncia la situazione di un suo assistito di San Giorgio in Bosco (PD) al quale Centroveneto Bassano Banca ha espropriato la casa a causa di debiti per venderla all’asta e, per avere maggior visibilità, ha reso noto l’episodio in tutto il paese con dei volantini, umiliando ancor di più l’uomo
Tante cose (troppe) oggi vengono fatte solo in nome del profitto, come se il denaro fosse l’unica cosa che conta. Ma a volte, ci si spinge troppo in là, andando a calpestare valori e diritti che dovrebbero essere considerati alla base di una società civile. Questo è quanto è capitato ad un uomo di San Giorgio in Bosco, in provincia di Padova, attualmente assistito da Legge3.it, portale che aiuta privati ed imprese in situazione di forte indebitamento, che ne ha denunciato la vicenda.
Quest’uomo è un imprenditore che, in un momento di difficoltà, ha chiesto un prestito ad una banca, la Centroveneto Bassano Banca, dando come garanzia la propria casa. Le cose non sono andate bene, e l’uomo ha dichiarato fallimento. Non avendo più la sua attività, non è riuscito a onorare il debito con l’istituto di credito, che ha deciso di espropriargli la casa e il terreno, mettendoli all’asta. Una pratica che, purtroppo, non è poi così insolita, dal momento che, solo nel 2018, sono state messe all’asta ben 245.000 proprietà di soggetti oppressi da troppi debiti.
Ciò che, però, è stato anomalo, è il modo in cui è stata gestita la faccenda. Per assicurarsi una maggior visibilità e partecipazione all’asta, così da vendere casa e terreno ad un prezzo maggiore, la banca ha realizzato dei volantini nei quali annunciava la messa all’asta della proprietà, con tanto di indirizzo e fotografia, distribuendoli poi in tutto il paese. Una scelta umiliante per un uomo già in difficoltà, che ha visto i suoi problemi economici dati in pasto a tutti i suoi concittadini. Un’inqualificabile mancanza di sensibilità e una vergognosa lesione dei diritti alla privacy e alla dignità personale.
“La Centroveneto Bassano Banca ha realizzato degli ignobili volantini, come se stesse annunciando l’apertura di una pizzeria, anziché il fatto che stava lasciando senza casa un uomo, e ha provveduto a diffonderli in modo capillare in un paese di 6.000 anime, nel quale, anche solo di vista o di nome, ci si conosce un po’ tutti. – Ha commentato indignato Gianmario Bertollo fondatore di Legge3.it – In uno Stato in cui, negli ultimi 10 anni, ogni giorno 34 attività imprenditoriali hanno dichiarato fallimento, anziché offrire sostegno agli imprenditori, o sponsorizzare gli strumenti introdotti dalla Legge 3 del 2012, che consente di uscire da situazioni di sovraindebitamento, viene permesso agli istituti di credito di avere un simile comportamento. Vorrei, ora, rivolgere una domanda ai dirigenti della Centroveneto Bassano Banca, chiedendo loro se almeno provano un po’ di vergogna e se hanno intenzione di fare qualcosa per risarcire un uomo onesto, al quale hanno cercato di togliere non solo la casa, frutto dei sacrifici di un’intera vita passata a lavorare, ma anche la dignità”.